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ANALISI ERMENEUTICA SULLA PLURI-SECOLARE VITA DEL
CONVENTO E DELLA CHIESA DELL'ANNUNZIATA
Estratto dalla Prefazione a firma di Giuseppe Cricrì
"Paolo, incuriosito ed affascinato dalla storia tanto nobile quanto vetusta del nostro più antico tempio Cristiano, tutt'ora in uso, si è impignato ed avventurato nella ricognizione di quanto più vario materiale si potesse recuperare fra quello bibliografico e documentale, che potesse restituirci compiutamente una puntuale descrizione cronologica delle varie vicende che caratterizzarono la travagliata e variegata storia del sito.
L'autore nella sua narrazioneci prende idealmente per mano e ci conduce indietro nel tempo fin dalle origini dell'edificazione del Tempio, per arrivare ai giorni nostri. In questo piccolo saggio la narrazione è fluida pur se scandita dai momenti difficili, talvolta persino tragici che quelle mura hanno vissuto, assieme all'intero tessuto sociale della città.
La Chiesa ed i suoi arredi racconano la nostra Palmi, essendo stati vivi testimoni di tutte le vicende che la hanno attraversata. E come le tessere di un mosaico, l'autore ricolloca ogni piccolo frammento policromo nel suo giusto contesto narrativo che oggi, insieme ai fedeli di sempre, andranno a celebrare solennemente tutte le liturgie che la nostra religiosità ci offre..."
C'è tutto, o quasi, in questo estratto. Io posso solo aggiungere che la magia di un luogo Cristiano così datato, che ha attraversato la controversia ed affascinante storia di Palmi, sin dal 1537, non può non essere raccontata per intero e tramandata.
I segreti di questo posto sono davvero tanti. Purtroppo molti resteranno per sempre dei segreti a causa dell'incuria umana, ma in queste pagine sono raccolti tutti i dati e tutti i riferimenti conosciuti, molti dei quali già citati da esimii storici. E proprio una analisi delle varie citazioni passate che mi induce a qualche riflessione. Ci sono stati errori, sviste, cattive supposizioni ed altro ancora, che io, nel mio modesto essere "piccolo", provo ad aggiustare, mettere in ordine e riproporre. Ma ci sono anche tantissimi documenti dei quali ho avuto premura di riportarne le note fedeli alla reale storia del sito.
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ANALISI ERMENEUTICA SULLA PLURI-SECOLARE VITA DEL
CONVENTO E DELLA CHIESA DELL'ANNUNZIATA
Di Paolo Ventrice - Prometeus Edizioni
INCIPIT
“Nel 1537, in Palmi, frate Antonio, minore osservante…” - ecco il perché della premessa su Francesco d’Assisi - “…e celebre panegirista, nativo di questa città e residente nel convento di Polistena, di una sua casa fece un ristretto monastero di religiosi del suo ordine, che egli fece chiamare ‘La Annunziata’; ed era contiguo ad una congregazione laicale, che esisteva da molto tempo prima «sotto l’invocazione di S. Maria de Caravellis». Questo convento poi nel 1621, passò ai frati minori osservanti riformati cappuccini.
Questo trafiletto è figlio del più emerito tra gli storici palmesi: Antonio De Salvo. Nel suo “Ricerche storiche intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro” si sofferma sulle origini dell’attuale chiesa del Crocefisso. Le sue informazioni citavano fonti autorevoli: Fiore, Aceto, Wadding e Gonzales; le massime, forse, espressioni storiche del territorio. Da un'attenta analisi, però può anche essere che le notizie del De Salvo non fossero state solo quelle citate nelle sue note di fondo pagina.
Potrebbe anche sorgere il dubbio che lui le abbia fuse con altre di minore importanza e ne abbia tratto una notizia un po’ più completa, ovvero leggermente differente da quella dei suoi colleghi antenati.
Andiamo con ordine: Citiamo per un attimo gli scritti del Wadding e del Fiore, poi analizziamo i dettagli e li confrontiamo con quelli del De Salvo.
1 “Prope oppidum Palmi supradictum hoc anno (1537) frater Antoninus Palmensis Conventualis pro suis Patribus, locum aedificavit sub invocatione sanctae Mariae de Ceratullis… Ibi praesistebat domus Confraternitatis…” - (Vicino il suddetto paese di Palmi quest'anno (1537) frate Antonino di Palmi Conventuale costruì per i suoi Padri un luogo sotto l'invocazione di S. Maria dei Ceratulli… Lì sorgeva la casa della Confraternita…) - Luc. Wadding – Annales Minorum – opera in 8 volumi che tratta sull’ordine francescano 1625 - 1654
2 “Palmi. L’Annunziata. Era dapprima una Confraternita di secolari sotto l’invocazione di S. Maria de Caravellis. Indi Frat’Antonio Osservante, e cittadino del luogo l’anno 1537, vi attaccò un piccolo Monastero dei suoi religiosi, da questi poi passò a Riformati nel 1621 ”. - Giovanni Fiore - Della Calabria Illustrata - Opera del Padre Cappuccino scritta tra il 1672 e il 1683 e pubblicato per la prima volta nel 1691
Il primo è il testo originale del Wadding, mentre il secondo è ciò che riporta il Fiore e che, fra l’altro, cita come fonte lo stesso autore irlandese. Da notare che tra la stesura delle due opere intercorre circa mezzo secolo!
Di fatto, il De Salvo colloca la casa del “...Frat’Antonio Minore Osservante… contigua…” ad una già esistente “...congregazione laicale…”, mentre il Fiore parla di una “...confraternita di secolari…” alla quale il frate “...attaccò un piccolo monastero dei suoi religiosi…”.
Sia per il De Salvo che per il Fiore il Frate Antonio è un Minore Osservante e il luogo è senz’altro quello dell’attuale chiesa, elemento sottolineato dal fatto che tutti e due citano in seguito il passaggio (documentato) del convento ai Frati Riformati del 1621. Nel frattempo va evidenziata anche la presenza del monastero sin dai primi anni del 1600, probabilmente addossato o addirittura al posto di un vecchio oratorio. Per lo storico contemporaneo, però, sul luogo preesisteva una “congregazione laicale”, mentre per il Fiore una “confraternita di secolari”. C’è una bella differenza tra l’una e l’altra: la prima è evidentemente riferita ad un gruppo di persone che hanno pronunciato voti semplici e non possono svolgere “funzioni” di presbiterio; la seconda invece, per sua natura, permette di svolgere funzioni liturgiche anche in assenza di ministro.
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