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POESIE, RIFLESSIONI, PENSIERI
Non so cosa spinge un ragazzino a buttare giù due righe in strofa. Non importa se sono liriche con rima o senza rima, sono pur sempre espressioni di una adolescenza unica, irripetibile, indimenticabile.
Non importa nemmeno che siano di scarso peso e di contenuti piuttosto banali agli occhi di chi legge. Sono pur sempre figlie di un momento, uno dei tanti che attraversano la vita di un ragazzo in frenesia perenne.
Un attimo, una sensazione, un brivido... Che sia il vento a produrlo, o l'acqua fredda del mare, o l'amore che giunge in segreto e ti sconvolge, tutto è un motivo per sprigionare decine di parole che si intersecano tra di esse e formano la poesia di quell'attimo.
Sostengo da sempre che una poesia non è altro che una foto impressa con le parole, i sentimenti, le luci e i colori di quello stesso attimo in cui essa nasce. Dipinge fedelmente uno stato d'animo, un momento, e ti fa percepire il calore del sole e i profumi e i sapori di un pensiero.
Umori, emozioni, sensazioni e paure di un adolescente messe in rima perché restino vive per sempre, soprattutto quando di quella adolescenza non resta nient'altro che un, speriamo limpido, lontano ricordo.
FOTOGRAFIA
... E mi ritrovo
seduto qui a guardare
il vuoto che mi circonda,
a sentire qualche nota
stonata di un musicista,
ad aspettare un suono
un po’ diverso dagli altri,
a fissare con curiosità
la smorfia immortalata
d’una bimba.
POESIE, RIFLESSIONI, PENSIERI
Di Paolo Ventrice - Selfpublishing Amazon
Questa raccolta racchiude il periodo della mia vita adolescenziale, quindi strettamente legata alle emozioni e alle influenze di quell’età.
Ovviamente le emozioni si riferiscono ai sentimenti più forti di quel periodo, gli amori, le infatuazioni, le cotte più o meno intense di chi, probabilmente, ha avuto pochi scrupoli nella ricerca di tali emozioni. Non è esclusa l’amicizia, dai miei pensieri, ritenuta importantissima, ma sempre, o quasi, gestita con difficoltà.
Saltano fuori, a tal proposito, nelle pagine seguenti, temi che la trattano in maniera piuttosto fredda e con fare rude, come nel caso di “Nullo”, “Libertè, egalitè...” e “Un consiglio”, da dove scaturisce certamente un malessere, legato a brevi periodi, ma comunque uno stato di negatività.
Vi sono, peraltro, sfaccettature che descrivono in maniera molto rilassata alcuni momenti e luoghi che hanno segnato quel periodo. Emblema di ciò è “Fotografia”, la descrizione di un momento pensoso che culmina con lo sguardo che si posa sulla foto di mia sorella e ne rileva la sua smorfia ai tempi dell’asilo. Ma anche “Anonima”, “Pensando”, “Alla Luna” e “Atmosfera di pace” descrivono luoghi e circostanze che ispiravano in me momenti di tranquillità e, spesso, profonde riflessioni.
E’ indubbio che perno centrale di quel periodo fosse l’amore in tutte le sue forme, palesi e nascoste, impossibili e possibili, dolorose e gioiose; forme che ovviamente influivano sullo stato d’animo giornaliero, già penalizzato da umori relativamente altalenanti dovuti ad un carattere lunatico.
Comune denominatore è la volontà ferrea di cambiare, sempre e comunque, gli stati negativi e i momenti tristi lottando e cercando il modo migliore per uscirne.
Questa analisi fatta a distanza di molti lustri, ritrova vere e senza falsità quelle riflessioni accennate su pezzi di carta e conservate in una vecchia agenda, tanto da farmi riscoprire dimenticati momenti di pura adolescenza che già avevano edificato le mie basi di comportamento e pensiero, basi che, considerando le scelte fatte nella mia vita, hanno subito una naturale implementazione nella stessa direzione.
Due parole, infine, ritengo sia giusto spenderle per “Un ultima volta da sola”, l’addio di chi non ha sentito la necessità di lottare per venire fuori da un mondo che non considerava suo. Ciao...
A distanza di tanti anni, con la riscoperta della vecchia agenda, ho subito una forte emozione; ho rivissuto quel periodo in un modo così intenso che una semplice fotografia non riesce raccontare e sono felicissimo di essere riuscito a resistere alla fortissima voglia di apporre correzioni, sia pur lievi, agli scritti di allora. Non era il caso; così sono nate e così dovevano restare perche potessero esprimere, con tutta la loro forza, quello che la vita mi ha dato in quel periodo così strano, ma anche così intenso.
In coda, infine, una serie di versi, che forse non si scostano tanto dal quel modo di pensare, ma che si travestono di uno stile e di un linguaggio completamente differenti.
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